Can't Buy a Thrill (Steely Dan)
Quando Gary Katz, storico produttore dei Dan, li sentì per la prima volta a New York, fiutò subito il successo. Li portò dal barbiere e poi mise loro in tasca i biglietti per la Città degli Angeli.
Nasceva così il primo disco degli Steely Dan, anno 1972. Ma non lasciatevi ingannare dal periodo. Si tratta sì di pop e dei migliori, ma c’è già il marchio della coppia più perfezionista e maniacale del panorama pop/jazz americano. Suoni perfetti, arrangiamenti brillanti e ben articolati e una spruzzata di Route 66.
Si respira aria di praterie sconfinate, di motel, di auto anni sessanta incrostate dalla polvere. Il tutto filtrato da una precoce maestria nell’orchestrare il suono, melodico, ma mai banale. Siamo in odore di jazz, ma si respira ancora l’aria della west coast più matura di C.S.N.Y.
I nostri eroi Becher/Fagen, guadagneranno sì in precisione e raffinatezza, nei dischi seguenti, ma, per chi scrive, a volte a discapito di quella freschezza e di quella sensazione da decapottabile, vento nei capelli e odore di fieno che aleggia in tutto il primo disco. La prima traccia “Do It Again” fu un successo strepitoso, top ten nelle radio di tutto il mondo durante l’estate del 72 e oggi icona del pop americano.
